Tuesday, June 07, 2005

perché sociologia della complessità

Salve a tutti.
Viviamo nella c.d. "società complessa".Spiegazioni semplici o semplificazioni della realtà ,benché euristicamente efficaci possono far perdere di vista aspetti anche importanti di essa o, più spesso, di sue parti; cosicché eventuali soluzioni ad eventuali problemi finiscono con l'essere sbrigative quanto inefficaci.
Esiste tutto un filone sociologico che si occupa del pensiero complesso; un'opzione che non ha pretese assolutistiche né fontamentaliste o massimaliste essendone l'antitesi: è proprio dalla voglia di esaustività descrittiva prima di tutto; da una certa attenzione a non tralasciare alcun angolo visuale,alcun aspetto della realtà da analizzare che nasce il pensiero complesso.
In Italia,ribadisco, è proibitivo anche solo azzardarsi ad affrontare ,proporre ciò: da noi occorrerebbe "a monte" un mutamento paradigmatico (cfr. T.Kuhn:"La struttura delle rivoluzioni scientifiche") .
Ma questo lusso, che altrove si sognano di permettersi, sta costando al Paese - ad esempio - una crescita economica e culturale prossima allo zero.Per il semplicissimo (non complesso,una volta tanto ;-) ) motivo che per dare una soluzione ad un problema occorre saperlo anzitutto descrivere onde "possederlo" nella sua interezza "sistemica" (il tutto sempre maggiore della somma delle parti) per poi,auspicabilmente, dirigere gli sforzi individuali e/o collettivi verso la strada,individuata nel frattempo, della soluzione ;ivi inclusi anche i mezzi ed i costi possibilmente in equilibrio (efficienza) ed in un tempo non infinito (efficacia).
..
Fabrizio Celli da Forlì

8 comments:

fabrizio celli di forlì said...

INCREDIBBBBOLE! FABRIZIO CELLI SCRIVE A sé STESSO e sé stesso commenta!!
Tratterebbesi di sdoppiamento della personalità se non vi fossero piena autoconsapevolezza,tonnellate di narcisismo auto,moto e bici-celebrativo..........
Eh, purtroppo a volte capita...
...e tot capita,tot sententiae.
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Dal momento che non ho alcuna intenzione di pubblicizzare questo mio blog;
aspettando che qualcuno vi ci càpiti serendipicamente (o patafisicamente che dir si voglia);
come si usa dire me le scrivo,me le leggo,me ne compiaccio,me le riguardo e me le commento.
E chissà...forse un domani litigherò anche con me stesso,con ciò che ho scritto...
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Solitamente vi è una enorme diffidenza verso la sociologia in quanto essa non viene ritenuta depositaria di saperi esclusivi (tipo fisica che usa linguaggio matematico e quindi crea automaticamente barriere contro "invasioni" esterne).
Col bel risultato -bello si fa per dire- che chiunque si arroga il diritto di parlare di sociologia come di politica: nonavendo un linguaggio "da addetti ai lavori"
le scienze sociali nel loro insieme sono vulnerabilissime a veri e propri "attacchi" dall'esterno.
Esistono varii tipi di attacco.
Un gruppo fra i più numerosi e frequenti consiste in azioni delegittimanti. Esse possono essere,ad esempio, articoli su giornali piuttosto che libri come anche saggi o trasmissioni televisive e/o radiofoniche .E ancora: anche polemiche artatamente organizzate in conferenze pubbliche nelle quali si ridicolizza con dolo e colpa grave lo/gli scienziato/i sociale/i di turno .
Basandosi cioè sul fatto che ,per essere riconosciuti depositari di un sapere occorre che ti riconoscano depositario(sembra un gioco di parole me non lo è) di qualcosa, venendo meno questo riconoscimento la persona è esposta al pubblico e privato ludibrio.
A me tutto ciò frega assai poco, dei pareri della gente è sempre fottuto assai poco .
Nel migliore spirito rosacrociano
che prevede l'annullamento dell '"ego" se ci si vuole innalzare purificandosi dalle futilità mondane, lavoro nell'ombra; come i contrabbassisti nell'orchestra.
Saluti.
E non importa nulla che scriviate numerosi: non vengo pagato per scrivere.
non datevi troppe pene a cercarmi.
Lasciatemi nella merda in cuio sono.
So nuotare e me la cavo assai bene!
Fabrizio Celli che scrive a sè stesso e sè stesso commenta

fabrizio celli di forlì said...

sono sempre io, che scrivo a me stesso.
credo di aver trovato molte possibili risposte nel libro "esplorazioni evolutive" di stuart kauffmann,einaudi,to,2005;trad. di "investigations",oxford university press,2000.

fabrizio celli di forlì said...

Help!!!!!!!!
c'è qualche mecenate disposto a credere in me ? (meglio se mecenatessa)
in perfetto stile Lorenzo il Magnifico...

fabrizio celli di forlì said...
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fabrizio celli di forlì said...
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fabrizio celli di forlì said...

buon anno e buona fortuna a tutti i visitatori

fabrizio celli di forlì said...

Destinato a rimanere nel dimenticatoio

fabrizio celli di forlì said...

il fatto che in questo blog non arrivi nessuno costituisce un sommo onore per me: a dar perle in pasto a porci non è che sia tanto meglio di così; pertanto preferisco questo prolungato isolamento e non mi sogno nemmeno lontanamente di pubblicizzare questo mio blog.
Le scienze sociali in italia son considerate peggio che merda; far visitare questo mio bloggino a persone solo curiose e basta significa immerdare ancora di più le scienze sociali.
e questo non mi va proprio.